Il Re Sole e la Reggia di Versailles
Luigi XIV è stato il re più potente d’Europa e ha dominato il Seicento.
Durante la sua monarchia le istituzioni erano sottoposte al suo controllo diretto poiché lui governava il paese utilizzando una rete di funzionari e intendenti a lui fedeli.
Luigi nacque nel 1638 e diventò re di Francia a soli cinque anni, troppo piccolo per governare il Paese, così gli fu affiancato un grande personaggio, il primo ministro cardinale Mazzarino. Solo nel 1661, con la morte del cardinale, Luigi XIV assunse il governo della nazione e spostò la sua corte nella grandiosa reggia di Versailles, segno del suo potere assoluto. Egli sceglieva da solo i ministri, faceva le leggi e imponeva le tasse. Non a caso al “Re Sole”, (come amava farsi chiamare) si attribuisce la celebre frase: “LO STATO SONO IO”. Nel 1715, dopo più di settant’anni di regno, Luigi XIV morì.
Il re desiderava creare un palazzo che riflettesse non solo la sua potenza assoluta, ma anche la centralità della monarchia francese nel mondo. Nel 1682 decise di trasferire la corte a Versailles dove era stata costruita una grande e magnifica reggia, un palazzo che costituì il modello per la realizzazione di altre sontuose regge. Questa mossa rappresentava un controllo diretto sulla nobiltà, che era costretta a vivere sotto l’occhio vigile del re, in un ambiente regolato da un rigido protocollo di corte. La costruzione della Reggia di Versailles fu un processo lungo e costoso, che richiese l’impiego di migliaia di operai e artisti, senza tralasciare il fatto che richiesero enormi risorse finanziarie. Gli edifici originari furono inglobati in un complesso molto più grande, caratterizzato da maestose facciate, giardini geometrici, fontane elaborate e interni decorati con sontuosi affreschi e arredi.
Oggi i giardini di Versailles occupano parte di quello che un tempo erano il dominio reale della reggia di Versailles. Situati a ovest del palazzo, i giardini coprono una superficie di 815 ettari di terreno, gran parte ricoperto da giardino alla francese. Dietro una cintura di piante, i giardini sono circondati dalle aree urbane e ad oggi sono uno dei siti pubblici più visitati di Francia, ricevendo oltre sei milioni di visitatori all’anno. Nel giardino vi sono presenti numerosi parterres di fiori e numerose sculture che troneggiano le fontane, sparse in tutto il complesso dei giardini. Databili all’epoca di Luigi XIV, le fontane continuano a funzionare con dei sistemi idraulici complessi.
I vetrari dell’isola di murano detenevano il segreto della fabbricazione degli specchi di cristallo. Il ministro Colbert voleva impadronirsene e organizzò un’ operazione di spionaggio ai danni di Venezia. I francesi convinsero con il denaro alcuni vetrai muranesi a trasferirsi a Parigi per far nascere la manifattura cha avrebbe rifornito di specchi la reggia di Versailles. Venezia inviò dei sicari che uccisero due di questi vetrai mentre gli altri si spaventarono e tornarono a Venezia. I francesi però avevano imparato il segreto di fabbricare gli specchi, così all’interno della Reggia, ancora si può visitare la maestosa Sala degli specchi.
Nella reggia, il re trascorreva giornate sempre uguali, seguendo precise forme quotidiane.
Il risveglio era una vera e propria cerimonia: il re veniva svegliato da un cameriere che dormiva ai piedi del suo letto, proseguiva poi ricevendo cinque diversi gruppi di dignitari durante la vestizione. I vestiti femminili divennero sempre più ricchi, con strascichi che potevano andare fino ai tre metri. Tutti i cortigiani maschi dovevano calzare scarpe con il tacco rosso, cosa che li rendeva immediatamente riconoscibili.
Al mattino, invece, si discuteva di affari di stato, poi il re pranzava alle 13 rigorosamente da solo e al pranzo erano addette quasi 500 persone. I passaggi per servigli un bicchiere di vino richiedevano otto minuti. I cibi dovevano essere rari e raffinati. Diventò di moda bere Champagne e si misero a punto alcune ricette ancora oggi in uso: Meringhe, Marron glacé, mandorle pralinate, ecc… Si faceva abbondante uso di una salsa a base di burro che prese il nome di besciamella.
Il pomeriggio era dedicato alle passeggiate, alla caccia e quindi ai balli, commedie e concerti che assunsero grandissima importanza. Si mettevano in scena coreografie in onore del sovrano.
La cena cominciava alle 22 e alle 23.30 il re andava a dormire.
Edoardo e Diego II A